Make or Buy: come risolvere il dilemma per chi fa Open Innovation

La corporate che vuole fare Open Innovation si troverà prima o poi davanti al dilemma: creare da zero o acquisire una startup già formata? Abbiamo individuato le azioni principali che aiutano a scegliere la strategia migliore.
make or buy

Creare da zero o acquisire una startup già formata? È questo il dilemma che affronta chiunque voglia fare Open Innovation in azienda. Non esiste una strategia universalmente valida, poiché sono tanti i fattori da considerare per definire strategie di acquisizione efficaci e creare modelli di gestione dinamici ed innovativi e variano a seconda delle caratteristiche ed esigenze dell’azienda che vuole innovare.  

Le tre azioni per risolvere il dilemma 

Disegnare la vision e definire le giuste strategie aziendali sono esercizi complessi. 

In particolare, in mercati dinamici e poco maturi, oltre alle attente valutazioni di tutti i fattori esogeni ed endogeni nelle fasi iniziali, si devono considerare le possibili evoluzioni del contesto competitivo ed essere pronti anche a necessari e rapidi aggiornamenti di scenario. 

Nonostante gli esercizi concettuali siano alla base della definizione dei corretti obiettivi, la capacità realizzativa e la concretezza di azione hanno un ruolo fondamentale per rendere reali le idee, lo storytelling e le slides! 

Nel corso della mia esperienza, ho individuato le tre azioni principali che possono aiutare a scegliere la strategia migliore per fare Open Innovation: 

1. Considerare i fattori necessari al raggiungimento degli obiettivi

Il primo passo da compiere è comprendere quali siano i fattori abilitanti la crescita o in generale quali fattori servano per il raggiungimento degli obiettivi. Dopodiché bisogna valutare se sono già disponibili in azienda oppure se si devono acquisire. La scelta del make or buy deve considerare aspetti di economicità, complessità e soprattutto timing coerente con la strategia nel suo complesso. 

Bisogna quindi valutare se un approccio make o l’acquisizione di una startup già formata possano accelerare l’ottenimento di tali fattori, ad esempio aumentando la presenza in un’area geografica nuova o non consolidata nel gruppo, fornendo competenze e know how utili per accelerare specifiche linee di business, aiutando lo sviluppo di business ancillari, nuovi prodotti e/o processi o ancora presentando opportunità di aggregazione in mercati o settori maturi. 

2. Effettuare un’analisi interna

Dopo aver definito quali fattori mancano va effettuata un’attenta analisi interna per capire quali siano i tempi e i costi, ma soprattutto la capacità e i rischi di implementazione di nuove tecnologie o di sviluppo ed evoluzione delle attuali. Qui comincia anche uno scouting esterno per eventuali acquisizioni.

3. Analizzare l’azienda target

L’acquisizione di una nuova società passa ovviamente da una piena comprensione dell’azienda target, dei fondamentali industriali e delle sinergie che si possono realizzare. Il team che svolge le acquisizioni deve esser trasversale e coprire tutte le aree di competenza per individuare tutti i rischi e le opportunità.

Uno stile di acquisizione opportunistico può essere oneroso ma soprattutto può rappresentare un rischio elevato di execution successiva. Serve quindi una disciplina finanziaria ed un’attenta fase preparatoria di comprensione e disegno della strategia di M&A.

I fattori da considerare in fase di acquisizione

Nel momento in cui si decide di passare per la fase “buy”, bisogna fare delle valutazioni che dipendono molto anche dalle dimensioni della target e dal ciclo di vita nella quale si trova. 

I principali fattori da considerare in fase di acquisizione della target sono: 

  • l’ampiezza del mercato di riferimento
  • i prodotti ed i servizi offerti ed il loro grado di obsolescenza
  • la scalabilità della soluzione/prodotto
  • il posizionamento, i competitor e l’accountability del modello di business
  • il team che si occupa dello sviluppo e dell’evoluzione dell’offerta
  • le sinergie e la integrabilità (se è quella la strategia) della nuova società, soprattutto in fase di acquisizione di una startup in un Gruppo di grandi dimensioni. 

L’importanza della formazione e della valutazione del capitale umano

In Italia, anche se sembra esserci negli ultimi anni un maggior fermento ed attenzione, manca una strutturata attività di incontro fra Corporate e startup che consenta soprattutto a un tessuto imprenditoriale come il nostro, caratterizzato da tante società di piccole e medie dimensioni, di comprendere il vantaggio della crescita per linee esterne e che il fare da soli non sempre vuol dire fare meglio

È necessario creare incontri strutturati ma soprattutto formazione a imprenditori, manager e startupper per evidenziare come strumenti di venture building, open innovation e incubator – con le loro differenti caratteristiche di gemmazione delle idee e di sviluppo – possano rappresentare un volano per la crescita delle aziende e del nostro Paese. 

La formazione è alla base di tale consapevolezza e alla creazione di nuovi stili di management aperti e innovativi. 

Inoltre, le acquisizioni, le integrazioni o le partnership soprattutto in business digitali e intangibili, dove le componenti fisiche sono meno preponderanti, passano dalla corretta valutazione del capitale umano

Avere le persone giuste al posto giusto e saperle incentivare è esercizio quantomai complesso e centrale. La definizione comune degli obiettivi e la condivisione dei risultati sono strumenti efficaci per creare coinvolgimento, entusiasmo e trasparenza. 

Valutazione del capitale umano, empowerment, condivisione e delega rappresentano il toolkit per un team vincente!

Open Innovation come risposta alla necessità di innovare

Quando si parla di innovazione e tecnologia, è necessario superare barriere che fisiologicamente si creano rispetto al “nuovo” e alla capacità di integrazione. La integrabilità e la capacità di integrazione del “nuovo” sono strettamente correlate alla volontà ed alla capacità di integrare di chi acquisisce. L’allineamento di interessi e la condivisione del progetto di acquisizione di tutti gli attori rendono pertanto concreta la capacità di realizzare le sinergie che sono alla base di progetti industriali ed anche dei razionali che spesso spingono le acquisizioni. Il valore di una società target può essere molto diverso in un contesto rispetto a un altro.

L’attività di acquisizione può servire per accelerare processi che avrebbero una maggior durata se sviluppati internamente per creare vantaggi competitivi in settori caratterizzati da elevato dinamismo nei quali arrivare prima può significare diventare leader di mercato. 

L’open innovation è una risposta concreta alla necessità di innovare, di farlo velocemente ed il più possibile in maniera personalizzata in relazione alle necessità della società acquirente. Ciò minimizza il rischio di execution e di integrazione.

Pertanto, per costruire vantaggi competitivi solidi e sostenibili e modelli di business dinamici e innovativi, vanno considerate le opportunità di M&A, con disciplina finanziaria, secondo strategie ben definite, una vision chiara e una efficace capacità realizzativa ricordando che il capitale umano e la formazione così come la capacità di lavorare in team e la condivisione di obiettivi rappresentano dei fattori cruciali per il successo.

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