Il pericolo dei rifiuti spiegato attraverso le principali metriche SaaS

Proviamo a illustrare la gravità del problema dei rifiuti utilizzando le metriche SaaS per far comprendere che non ci può essere progresso e innovazione se la sostenibilità ambientale non diventa un pilastro di ogni iniziativa.
Inquinamento spiegato con metriche SaaS 2022

L’innovazione non può più viaggiare senza la sostenibilità ambientale. In Startup Bakery, crediamo in uno sviluppo che abbia al centro i temi ambientali e sociali perché senza questi pilastri non esiste alcun progresso. Le nostre iniziative, infatti, rispondo ad almeno uno degli obiettivi sviluppo sostenibile dell’ONU. 

Abbiamo così fatto un esercizio di fantasia e ci siamo chiesti: è possibile descrivere e sensibilizzare le persone sul pericolo dell’inquinamento da rifiuti attraverso le principali metriche SaaS?

Forse sì, perché se un’azienda SaaS di successo ha la caratteristica di crescere esponenzialmente quando le metriche che andremo a spiegare sono in equilibrio tra loro, la stessa curva di crescita si sta purtroppo verificando sul tema della produzione di rifiuti, portandoci verso un mondo invivibile e con conseguenze sempre più serie su di noi e sul nostro ecosistema.

Facciamo quindi un parallelismo tra le 5 principali metriche SaaS e l’inquinamento, cogliendo l’occasione per capirle meglio e comprendere maggiormente i pericoli della crescita dei rifiuti.

Inquinamento spiegato con metriche SaaS 2022

1. Monthly/Annual Recurring Revenue (MRR/ARR)

L’MRR (o ARR se calcolato annualmente) rappresenta i ricavi ricorrenti mensili di un cliente. Per esempio, un servizio dal costo di 100 € al mese avrà MRR di 100 € e ARR di 1.200 €.

Le iniziative in ambito SaaS che riescono a scalare trovano risposta nella crescita dei ricavi ricorrenti, conseguenza di un prodotto apprezzato sul mercato e di un basso tasso di abbandono (analizzeremo più avanti il Churn Rate). 

L’MRR applicato all’inquinamento rappresenta la quantità di rifiuti prodotti mensilmente da una persona, stimabili in Italia in circa 40 kg (oppure 500 kg per persona all’anno se consideriamo l’ARR)!

2. Average Revenue Per Customer (ARPC)

ARPC è la metrica che descrive il ricavo medio per cliente, calcolata dividendo l’MRR (o ARR) per il numero totale di clienti.

Se si prendono ad esempio 1.000 aziende clienti, l’ARPC sarà la media del costo degli abbonamenti (mensili o annuali) pagati.

L’obiettivo di ogni azienda SaaS è quello di aumentare gradualmente l’ARPC della propria base clienti (e di quelli nuovi acquisiti) offrendo sempre nuovi servizi e funzionalità.

Nell’ambito dei rifiuti, si potrebbe quindi descrivere come la media degli scarti prodotti in uno specifico periodo in determinate nazioni o continenti (in Italia costantemente in aumento negli ultimi decenni con qualche cenno di diminuzione solo negli ultimi anni).

3. Customer Acquisition Cost (CAC)

Rappresenta il costo di acquisizione di un cliente calcolato dividendo i costi totali di Sales & Marketing (costi organico, investimenti media e fornitori) per il numero di contratti chiusi in un determinato periodo.

Per esempio, se l’azienda spendesse 50.000 € all’anno di S&M per acquisire 100 clienti, avrà un CAC di 500 €.

Potrebbe rappresentare uno dei pericolipiù grandi per la crescita di un business, molto spesso causa del fallimento dell’iniziativa SaaS.

Un SaaS “sano” dovrebbe avere un CAC inferiore di almeno 3 volte rispetto al LTV (vedi sotto) e dovrebbe recuperarlo in massimo 12 mesi. In altri termini, è importante tenere sotto controllo i costi per acquisire un cliente e recuperarli nel più breve tempo possibile attraverso i ricavi ricorrenti.

La maggior parte dei rifiuti che produciamo ha costi irrisori (CAC molto basso o quasi nullo per i prodotti usa e getta) perché per determinare il prezzo di un bene vengono considerati solo i costi di produzione e non quelli dell’intero impatto sul ciclo di vita del prodotto!

È importante disincentivare l’utilizzo di prodotti monouso anche attraverso iniziative statali come la plastic tax, troppo a lungo rimandata dai governi che si sono avvicendati negli ultimi anni. 

4. Churn Rate

Rappresenta il tasso di abbandono dei clienti, altra metrica fondamentale per un SaaS.

Ogni azienda che abbandona il servizio smette di generare MRR. Se si ha un tasso di Churn troppo alto risulta molto difficile crescere esponenzialmente perché la curva di acquisizione di nuovi clienti viene “appiattita” da quelli che abbandonano.

Ci sono varie modalità per calcolare il Churn, quella più semplice è prendere un periodo di riferimento (es. mensile, trimestrale, annuale) e dividere il numero di clienti che hanno abbandonato il servizio per il numero medio di clienti che si aveva durante quello stesso periodo.

Ad esempio, se abbandonano 10 clienti in un mese su 1000 aziende che usano il servizio, il Churn mensile sarà dell’1%.

Un’azienda SaaS a regime dovrebbe avere un churn rate annuale inferiore al 5-7% e mensile inferiore all’1%. Per una startup, invece, è accettabile un churn rate annuale inferiore al 10-15% e mensile inferiore al 3/5%. 

Un rifiuto è per sempre, esattamente come citava la famosa pubblicità dei diamanti!

Una bottiglia di vetro si decompone in 4.000 anni, una bottiglia di plastica impiega tra i 100 e i 1000 anni, un pannolino 400-500 anni.

Questi dati ci mostrano impietosamente come il churn rate dei rifiuti sia quasi pari allo 0%, quindi lo stesso scarto che produciamo senza riciclare ce lo troveremo per secoli nell’ambiente.

Esponenzialità allo stato puro!

5. Customer Lifetime Value (CLV)

L’ultima metrica citata in questo articolo rappresenta il ricavo stimato (o calcolato) di un cliente nel suo ciclo di vita.

Se un cliente acquista un servizio per 500 €/anno e rimane per 4 anni, si avrà un CLV di 2.000 €

Ovviamente il Customer Lifetime Value è inversamente proporzionale al Churn rate: più è alto il tasso di abbandono, più è basso il CLV!

Quando un rifiuto viene abbandonato rimane con noi per l’eternità (CLV tende a infinito), entra nel ciclo degli alimenti e le microplastiche ritrovate nel sangue entrando in circolazione nel corpo umano ne sono la prova.

È quindi matematico che se continuiamo a inquinare con questa modalità, finiremo letteralmente sepolti dai rifiuti! 

La crescita esponenziale di rifiuti è comprovata da tutte le metriche analizzate e questo ci deve insegnare e rendere consapevoli del fatto che stiamo scherzando col fuoco.

Con Startup Bakery proviamo a fare la nostra parte, poniamo al centro della valutazione la sostenibilità del progetto e la prendiamo molto seriamente!

Cerchiamo di fare il massimo per portare al successo le iniziative SaaS che realizziamo, perché le aziende sostenibili sono alla base di un mondo più sano e giusto.

Startup Bakery è lo startup studio italiano specializzato nella creazione di aziende SaaS B2B con Intelligenza Artificiale. Offriamo ad aspiranti Co-Founders l’opportunità di sviluppare un’idea di business. Creiamo opportunità di investimento per Investitori Professionali. Aiutiamo le aziende nel processo di innovazione.

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