Se l’incubatore passa per Startup Studio… Guida alle contraffazioni!

Il modello della “fabbrica di startup” si sta affermando anche in Italia, ma tra i tanti nuovi startup studio che stanno nascendo ogni tanto ci si imbatte in realtà che sarebbe meglio definire “incubatori”, “acceleratori” o “servizi di consulenza”. Ecco una miniguida per distinguere gli startup studio veri da quelli presunti.
Startup Studio vs Acceleratore vs Incubatore

Il modello startup studio si sta affermando sempre di più anche in Italia. Non solo stanno nascendo tanti nuovi startup studio, ma anche vari acceleratori e incubatori hanno cominciato a espandere le proprie attività creando degli startup studio al proprio interno.

L’allargamento della comunità degli Studio è senz’altro un’ottima cosa e le nuove realtà valide e promettenti che stanno nascendo fanno in modo che il modello sia sempre più conosciuto, compreso e apprezzato da investitori e aziende partner. 

Ma come inevitabilmente capita quando un nuovo modello raggiunge una massa critica, tra le tante iniziative “genuine” ce n’è sempre qualcuna che, per eccessiva semplificazione, se non proprio con malizia, presenta per nuovo ciò che nuovo non è pur di cavalcare un nuovo trend. Non è raro imbattersi in startup studio presunti che, a ben guardare, sarebbe meglio descrivere come acceleratori, incubatori o servizi di consulenza.

Non che il contributo di acceleratori, incubatori e servizi di consulenza sia meno utile alla comunità dell’innovazione, anzi! Ma è bene non confondere le acque e distinguere un approccio da un altro.

Come si fa quindi a distinguere gli startup studio dagli acceleratori o dagli incubatori? E soprattutto gli startup studio veri da quelli presunti? Ecco una mini-guida con la spiegazione dei tre modelli e delle differenze fondamentali tra startup studio, acceleratori e incubatori che ti aiuterà a distinguerli meglio e smascherare eventuali impostori!

Cosa sono incubatori, acceleratori e Startup Studio

Anzitutto qualche definizione.

  • Cos’è un incubatore di startup? Un incubatore è un’organizzazione che fornisce supporto alle startup durante le prime fasi del loro sviluppo: oltre a mettere a disposizione servizi consulenziali che spaziano dalla formazione al mentoring fino al networking, gli incubatori tipicamente offrono alle startup un luogo fisico in cui lavorare. Una startup può essere ospitata per periodi di tempo variabili. In genere gli incubatori richiedono una fee, ma alcuni entrano anche nell’equity delle startup che aderiscono al loro programma.
  • Cos’è un acceleratore di startup? Un acceleratore è un programma che mira ad accelerare lo sviluppo di una nuova impresa e si rivolge a startup già create. Un programma di accelerazione generalmente è strutturato intorno a un “curriculum” di consulenze volte a supportare i founder in varie attività imprenditoriali in cambio di una percentuale di equity. L’obiettivo è far compiere il salto di qualità alle startup selezionate, rendendole appetibili per un Venture Capital o indirizzandole verso una exit. Molti acceleratori offrono anche risorse economiche e l’uso di spazi fisici durante il programma, ma non è il tratto caratterizzante della loro offerta.
  • Cos’è uno startup studio? Lo Startup Studio è una “fabbrica di startup”, un vero e proprio generatore seriale di nuove imprese che fonda e costruisce nuove aziende in serie seguendo un approccio di “parallel entrepreneurship”: lo studio fa da “serial founder” fondando più startup “in successione” e avviandole alla crescita (e alla exit) “in parallelo”, grazie soprattutto alle proprie risorse, sia economiche e finanziarie che di competenze interne. Svolgendo il doppio ruolo di “creatore” e “investitore”, per molti aspetti, uno startup studio è come un Venture Capitalist che investe su sottostanti “auto-generati”.

Come funzionano incubatori, acceleratori e startup studio e quando entrano in gioco

Incubatori, acceleratori e startup studio intervengono in momenti diversi, e per periodi diversi, nella vita della startup:

  • Gli incubatori accompagnano il founder, che ha già costituito la startup (o si appresta a farlo) sulla base di un’idea di business, alla creazione del Minimum Viable Product e a una prima articolazione dei processi aziendali di base, aiutando la nuova azienda a fare un percorso spesso descritto come “da zero a uno”. Si può venire selezionati da un incubatore in qualunque momento dell’anno, e ciò dipende soprattutto dalla disponibilità di risorse e spazio dell’incubatore. La partecipazione a un incubatore non ha una durata predefinita: dipende soprattutto dall’abilità della startup di strutturarsi e compiere questo primo passo, oltre che dalla capacità del founder di coprire il costo di adesione.
  • Gli acceleratori intervengono in una fase successiva rispetto agli incubatori: per essere selezionata in un programma di accelerazione, una startup deve essere già sufficientemente formata e aver compiuto i primi passi. L’ingaggio dell’acceleratore funziona come una “rampa di lancio” per permettere alla startup di svilupparsi ulteriormente, ottenere i primi risultati di business e dimostrare a Venture Capital e ad altri eventuali investitori di rappresentare una opportunità promettente su cui scommettere. Se selezionati, si entra in un programma di accelerazione in momenti prestabiliti e per una durata più o meno fissa, ovvero il tempo necessario a compiere il “curriculum” definito dall’acceleratore che culmina con la ricerca di investitori qualificati.
  • Gli startup studio cominciano molto prima di incubatori e acceleratori. Se è vero che gli incubatori aiutano la startup a passare “da zero a uno”, gli startup studio cominciano dal momento “-1”, ovvero dalla ricerca, selezione e validazione dell’idea. La startup non esiste ancora e, a meno che l’idea non si dimostri promettente secondo criteri oggettivi, potrebbe non esistere affatto. In un certo senso, in uno Startup Studio “non si entra”, si esce soltanto.

Come aumentano le chance di successo di una nuova impresa?

Incubatori, acceleratori e startup studio forniscono risposte diverse. Purtroppo la maggior parte delle startup fallisce e questo è un dato con cui incubatori, acceleratori e startup studio devono fare i conti. I tre modelli provano a rispondere in maniera diversa all’esigenza di aumentare le probabilità di successo di ogni nuovo progetto.

  • Incubatore: Non sempre chi vuole creare un’impresa ha le competenze giuste per farlo. Anzi, probabilmente nella maggior parte dei casi i founder non hanno un’esperienza imprenditoriale alle spalle. L’incubatore si propone dunque di aumentare le chance di successo della nuova startup “immergendo” i founder in un ambiente (inteso anche in senso fisico) che favorisca l’innovazione, il contatto e la contaminazione tra startup diverse e fornendo loro training, supporto di tipo consulenziale ed erogando servizi. 
  • Acceleratore: La strategia dell’acceleratore consiste nell’individuare le startup più “promettenti” e aiutarle ad “accelerare” il proprio percorso di crescita tramite un programma a tappe che culmina con la presentazione a potenziali investitori. A differenza dell’incubatore, l’acceleratore “affianca” la startup “più da vicino”, anche in virtù delle quote che detiene. L’acceleratore si propone dunque di aumentare le chance di successo delle startup in cui investe anzitutto tramite un processo di selezione, e poi fornendo risorse (economiche, oltre che consulenziali) e indicando alla startup un percorso da seguire per fare il “salto di qualità”.
  • Startup Studio: Il modello startup studio si basa sulla convinzione (e statistiche alla mano è praticamente una certezza!) che fornire training, competenze e risorse ad una startup “già creata” spesso non sia sufficiente ad aumentarne le chance di successo, e prova ad andare “a monte” del problema intervenendo prima ancora che la startup sia stata fondata. I motivi per cui una startup può fallire sono molteplici e spaziano da problemi operativi (insufficienza di skill, esperienza, risorse e sistemi) a dinamiche “cognitive”, come l’incapacità di molti founder di riconoscere che la propria idea non funziona e “pivotare” prima che sia troppo tardi. Lo startup studio predispone anzitutto una macchina operativa (fatta di risorse, procedure e un team di imprenditori seriali) che sia in grado di svolgere la maggior parte delle attività necessarie alla creazione d’impresa. Il team dello studio passa quindi a selezionare e validare idee di business possibili e crea una nuova startup solo al raggiungimento di alcuni riscontri oggettivi. Soltanto a quel punto seleziona il co-founder ed il team più adatti per gestire il progetto. In altre parole, invece di aiutare una startup già creata ad affrontare le sfide operative e a trovare il proprio posizionamento sul mercato, lo startup studio si propone da un lato di risolvere in partenza la maggior parte delle esigenze implementative che tipicamente ostacolano il percorso di una nuova startup, e dall’altro di verificare da principio che un’idea di business possa incontrare il favore del mercato. Solo allora lo startup studio fonda la startup e la affianca fino alla exit.

Quali sono gli obiettivi di incubatori, acceleratori e startup studio 

Semplificando un po’ (o forse un bel po’) si può dire che gli obiettivi principali di queste tre organizzazioni sono abbastanza diversi.

  • Incubatore: creazione dell’MVP e del business plan
    Entrando in gioco nella fase iniziale della creazione d’impresa, l’incubatore generalmente accompagna la nuova startup alla creazione del proprio MVP (se non ne dispone già) e di un business plan. La consulenza erogata dall’incubatore mira quindi a far sì che la nuova impresa sia basata su un prodotto e un piano sostenibili o comunque praticabili.
  • Acceleratore: KPIs e Demo Day
    Come dice già la parola, gli acceleratori accelerano la crescita della startup e tale crescita deve essere quantificabile, per cui l’enfasi è sul raggiungimento di KPIs e la creazione di numeriche che dimostrino che la startup è un buon investimento. La consulenza erogata aiuta la startup a strutturarsi meglio, a “scalare”, e l’accompagna verso un Demo Day, un evento in cui tutte le startup di una stessa “classe” presentano a investitori e fondi di Venture Capital il proprio “pitch”.
  • Startup studio: exit
    Entrando in gioco prima ancora dell’incubatore e accompagnando la startup fino a una strutturazione abbastanza completa, lo startup studio fa anche molte delle cose che si fanno in un incubatore o in un acceleratore, dal business plan all’MVP, fino al pitch con i KPI di business. L’obiettivo finale dello startup studio è però la exit, ovvero la vendita delle quote a un investitore o a una corporate.

Come guadagnano incubatori, acceleratori e startup studio e come differiscono i loro revenue model

Tutte e tre le realtà erogano servizi alle startup e, ovviamente, nessuno fa beneficenza. E sebbene tutti e tre i modelli di business possano prevedere sia un investimento in “equity” che un compenso in “fee”, sono abbastanza diversi quanto alle proprie definizioni di successo.

  • Incubatori: Gli incubatori guadagnano prevalentemente sulla base di una fee e, finché la startup riesce a coprire questo canone può ottenere sia una consulenza che uno spazio fisico in cui operare oltre ai servizi connessi all’operatività. Il successo di un incubatore è quindi prevalentemente legato alla durata dell’erogazione dei servizi ancor più che al successo delle singole startup. Ovviamente però la reputazione e l’importanza di un incubatore dipendono dal successo delle startup che ospita.
  • Acceleratori: Soprattutto a livello internazionale i grandi acceleratori investono nelle startup in cambio di equity, ma spesso capita di imbattersi in acceleratori che esigono anche una fee in cambio dell’erogazione di servizi. Sebbene non ci sia una regola univoca, nella maggior parte dei casi un acceleratore ha successo se la valutazione della startup aumenta alla fine del percorso di accelerazione e se investitori o fondi di Corporate Venture entrano nel capitale.
  • Startup Studio: Lo startup studio è founder e primo investitore delle startup che va a creare per cui, ancor più che per gli acceleratori, il successo degli startup studio è legato al successo delle startup create. 

Come riconoscere gli startup studio “veri”

Differenza Startup Studio Acceleratore Incubatore

Posto che comunque non ci sono criteri universali e che ogni realtà detta le sue regole, ecco alcune domande che possono aiutarti a distinguere startup studio “propriamente detti” da altri tipi di realtà:

  • Si rivolge a startup già formate?

Se la risposta è sì, allora decisamente non è uno startup studio. Lo startup studio crea le startup da zero.

  • Investe direttamente nelle startup?

Se la risposta è no allora non è uno startup studio. Lo startup studio è il primo investitore delle startup che crea.

  • Aiuta le startup a crescere o le crea?

Se si limita ad aiutare e supportare le startup nella loro crescita è probabilmente un acceleratore o un incubatore. È uno startup studio solo se crea startup da zero.

  • L’offerta è prevalentemente consulenziale?

Se la risposta è sì allora non è uno startup studio. Il team dello startup studio supporta la startup anche tramite l’apporto di consulenza ma, soprattutto nella fase iniziale, il team dello studio è di fatto il team della startup. La consulenza è secondaria.

  • È aperto a chiunque voglia diventare founder e prevede il pagamento di una fee?

Se la risposta è sì allora non è uno startup studio. Lo startup studio non ha lo scopo di aiutare chiunque voglia creare una startup a diventare imprenditore, ma seleziona i co-founder più adatti per profilo ed esperienza a gestire un progetto già avviato o almeno già definito. E soprattutto lo fa principalmente investendo.

  • Guadagna prevalentemente tramite una fee mensile?

Se sì, probabilmente non è uno startup studio. Lo startup studio è anzitutto founder e primo investitore, e questo modello di business si basa primariamente sulla capacità dello studio di raggiungere exit di successo.

In sintesi

Ultimamente si parla molto di startup studio, ma spesso si confondono le acque su cosa sia veramente una “fabbrica di startup” e non è raro imbattersi in organizzazioni che, per eccessiva semplificazione e qualche volta con un po’ di malizia, utilizzano il termine startup studio con molta libertà.

In questo articolo, spero di aver chiarito quantomeno cosa non è uno startup studio: non è un’organizzazione che fornisce prevalentemente consulenza e non ha lo scopo di aiutare startup esistenti a performare meglio.

Lo startup studio crea startup da zero, di propria iniziativa e cominciando con i propri mezzi. 

E se vi imbattete in uno “startup studio” che non risponde a questa descrizione, armatevi di un po’ di sano scetticismo e guardate più a fondo: con ogni probabilità riconoscerete un incubatore, un acceleratore o un servizio di consulenza.

Qualche link utile:
Per approfondire, e a mò di esempio, segnalo la descrizione dello studio di Startup Bakery, la sua business recipe con gli ingredienti principali, e le descrizioni delle startup sfornate finora.

Startup Bakery è lo startup studio italiano specializzato nella creazione di aziende SaaS B2B con Intelligenza Artificiale. Offriamo ad aspiranti Co-Founders l’opportunità di sviluppare un’idea di business. Creiamo opportunità di investimento per Investitori Professionali. Aiutiamo le aziende nel processo di innovazione.

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